IN MEMORIAM

Il momento in cui si estraggono le palline per gli abbinamenti durante il sorteggio è misterioso e inspiegabile. Non sai mai cosa pescherai. Speranze e paure si incrociano e si sfidano finché le prime o le seconde dovranno inevitabilmente soccombere.

L’urna è fatta così. L’urna è stata dannatamente severa oggi: abbiamo pescato l’invincibile.

Nessuno di noi l’ha ancora battuta, nemmeno il grande Torino. In un modo o nell’altro riesce sempre avere la meglio. Puoi giocare in difesa, comandare il gioco, sfruttare le ripartenze rapide ma in un modo o nell’altro riesce sempre a farti goal.

Pescare prima o poi l’invincibile è l’unica cosa certa dalla notte dei tempi ma ancora oggi non siamo pronti e ci lasciasempre attoniti. E’ un po’ come l’andata di una partita di champions giocata fuori casa, quando hai mille sogni, enormi speranze ma l’urlo del goal ti rimane in gola fino a farti soffocare. Ad esultare sono gli altri e tu ti guardi intorno perso su quei gradoni freddi e ti vedi solo e a fianco a te soltanto facce stravolte e irriconoscibili e le grida e parole che si rincorrono

sono completamente incomprensibili. Tutto intorno e dentro di te ti sembra che sia finito.

Ti senti piccolo, sconfitto, sei sopraffatto. Non sai a chi o a cosa appellarti: fa male, tanto, troppo. 

Troppo male.

Il tempo passerà lo sappiamo bene, ci saranno tantissime altre partite da giocare, da bramare, esperienze nuove da realizzare, momenti stupendi da vivere. L’urna ci regalerà anche momenti epici e unici. Quella stessa inspiegabile urna ci farà anche piangere di gioia. Il dolore di quella partita però rimarrà lì e farà parte di noi, crescerà con noi e noi ci prenderemo cura di lui.

Forse oggi ancora una volta capiremo anche solo per un attimo che tutte le partite che avremo da giocare non sono scontate ma sono come regali da scartare a Natale, prelibatezze da assaporare, momenti unici da vivere senza se e senza ma.

C’è una cosa che l’invincibile ancora non sa, che prima o poi arriverà anche il ritorno di quella partita di champions che ci ha visto soccombere, allora quel pianto si trasformerà in gioia, quella disperazione in pace e assieme andremo a ribaltarla e scriveremo la storia.

Giocheremo in casa e lo stadio sarà un fortino e vicino a noi avremmo tutte le persone che desidereremo, saremo tutti lì a cantare e gioire e nessuno sarà triste perché finalmente l’urlo del goal ci riempirà l’anima, la testa e il cuore.

Per arrivare pronti a quella partita serviranno i più grandi campioni e dovremo fare al meglio la fase d’attacco e quella difensiva: Vlaovic e De light dovranno fare la differenza. Si dice Vlaovich e si dice De Ligt…e meno male che Bentancur l’abbiamo venduto e che non avete nominato il portiere che chiamate ancora codice fiscale ci diresti tu Aleksij…perché i nomi sono importanti eri solito a ricordarci. E tu per noi lo sei stato e per sempre lo sarai.

Allora facciamoci un patto caro Aleksij, noi di Juveahead ci impegneremo a studiare e scrivere al meglio tutti nomi dei giocatori della Juve ma tu ci prometti che da lassù continuerai ad amare e proteggere come sempre hai fatto tua moglie Emanuela, tua figlia Sara, i tuoi figli Peter e Martin, la tua mamma Tatajana e le tue sorelle Alenka e Jana.

Ci siamo giurati fino alla fine e fino alla fine sarà.

di Carloalberto Bedon